Nel panorama italiano, Engie EPS – ex startup dei Politecnici di Torino e Milano, oggi player globale dello stoccaggio d’energia e della mobilità elettrica, quotata sul mercato Euronext di Parigi – spicca quale esempio virtuoso di azienda capace di innovare e rispondere ai cambiamenti della nostra epoca in maniera efficace, facendo di ogni esigenza un’opportunità di crescita.
Di soluzioni innovative e di come l’applicativo AgileHR sia riuscito a convergere nella struttura aziendale di Engie EPS abbiamo parlato con Cristian Calandri e Andrea Rossi, rispettivamente Chief Information Officer e Chief Financial Officer.
Qual è il suo ruolo in azienda?
C.: Sono Cristian Calandri e lavoro in Engie EPS dal 2015 come responsabile del dipartimento informatico e dei vari processi di Cyber Security. Essendo a capo dell’area IT, oltre all’infrastruttura, supervisiono anche le implementazioni del tool aziendali con il ruolo di project engineer.
R.:Sono Andrea Rossi e lavoro in Engie EPS dal 2016 come CFO occupandomi anche della parte di Strategic Procurement e IT.
Qual è stato il suo percorso lavorativo?
C.: Ho un forte background in area networking, maturato in diciotto anni di esperienza in diverse aziende. Ho iniziato come sistemista in un laboratorio di assistenza tecnica, dove in cinque anni ho maturato un’esperienza importante sulla diagnostica hardware e software e sulle tecniche di troubleshooting, che porto sempre con me e che ogni giorno mi tornano estremamente utili.
R.: Ho iniziato la mia carriera in banche di investimenti, il filo conduttore è sempre l’ambito finanza. Prima Merrill Lynch, poi Reuters, una mia azienda e due startup (una delle quali acquistata da TripAdvisor). Successivamente ho iniziato a fare il CFO in un fondo di investimento con focus sulle energie rinnovabili, proseguendo in una società internazionale di investimenti in ambito real estate e poi questa fantastica avventura in Engie EPS.
Cosa vi ha spinto a scegliere il nostro applicativo? Quali erano le necessità e le aspettative?
C.: Abbiamo visto in AgileHR del potenziale. È stato scelto per l’alta possibilità di personalizzazione che consente lo strumento, cosa che non è sempre scontata in un software di questo tipo. Avevamo la necessità di dare al dipartimento HR uno strumento di controllo che consentisse verifiche puntuali e automatiche – o semiautomatiche – sulla gestione delle ore allocate sulle commesse e sulla gestione del personale. Stiamo parlando di rimborsi spese, straordinari, reperibilità e per questo motivo abbiamo realizzato un’integrazione con il nostro gestionale che è SAP Business One. L’aspettativa è che lo strumento elimini l’errore umano, che può sempre verificarsi, e l’obiettivo è ottenere una dashboard e una reportistica che facilitino il lavoro del controllo di gestione, punto su cui stiamo lavorando in queste settimane.
A oggi, qual è il vostro parere sul prodotto?
C.: Nel complesso siamo soddisfatti. Abbiamo investito tantissime risorse in termini di tempo e di budget per migliorare, personalizzare e plasmare il prodotto nel nostro contesto aziendale. Rispetto a marzo 2020, mese in cui AgileHR è entrato in produzione, abbiamo apportato migliorie e funzioni che non avevamo con il precedente strumento. Stiamo continuando a investire per sviluppare ulteriori funzionalità che ci consentiranno da un lato di snellire e velocizzare le procedure lato utente, dall’altro di aumentare le statistiche e la visibilità lato controllo di gestione.
R.: Engie EPS è un’azienda dinamica con complessità strutturali che richiedono un’attenzione particolare. Quello che a me è piaciuto dall’esterno, dall’alto, è aver visto che AgileHR, partendo dalle nostre richieste a volte fuori dagli schemi, sta portando gli sviluppi all’interno della piattaforma principale. Questo vuol dire che anche noi abbiamo portato valore aggiunto al network. Ha infatti capito le nostre richieste e le sta implementando, ci fa piacere perché ci fa capire che non siamo solo noi dei pazzi scatenati (ride, ndr). Solitamente nel mondo dei software, quando si porta una modifica migliorativa, vuol dire che quello che aveva pensato l’utente finale era un’intuizione utile. E, ribadisco: ci fa piacere vedere che ciò che abbiamo richiesto viene implementato anche sulla piattaforma base, ne siamo soddisfatti. Nella survey sono usciti dei punti di debolezza, ma Cristian e il team li stanno sciogliendo uno a uno in maniera efficiente e ora le soluzioni sono assolutamente intelligenti.
In che modo l’applicativo si è inserito nella cultura e logica aziendale?
C.: Sostanzialmente c’è un unico macro-obiettivo: ogni ora lavorata e ogni spesa sostenuta da un collaboratore deve essere allocata. Questo strumento consente di farlo nel modo più preciso possibile, al fine di ottenere un audit realistico sui costi del personale e delle commesse.