Remote working, le prime ripercussioni sui lavoratori

Ago 24, 2022 | Trasformazione digitale

Le risorse entrate in azienda in piena pandemia spesso non hanno vissuto alcune fasi fondamentali

Il mercato del lavoro vive un periodo di grande fermento, ma al tempo stesso si intravedono i primi contraccolpi legati all’emergenza sanitaria e al tempo trascorso in remote working. Questi coinvolgono sia i profili senior che sui giovani che hanno iniziato il primo lavoro proprio durante i lockdown. Il quadro che emerge è del tutto particolare: da una parte troviamo una generazione che ha saputo adattarsi velocemente, dall’altro troviamo persone che non hanno potuto vivere la fase iniziale dell’apprendimento professionale, fondamentale per lo sviluppo della carriera.

Durante le prime giornate, infatti, vengono svolte attività che possono influenzare – positivamente – la vita in azienda, come il confronto con i nuovi colleghi o le riflessioni sul clima e sull’ambiente di lavoro.

Chi, invece, ha iniziato a lavorare in pandemia in modalità di remote working fronteggia invece una realtà molto diversa. Secondo recenti ricerche, chi ha vissuto questo tipo di esperienza tende infatti ad avere un minore attaccamento alla cultura aziendale. Più in generale, secondo i risultati dell’Igloo’s State of the Digital Workplace report il 70% dei lavoratori da remoto può sentirsi escluso dal posto di lavoro.

Come evitare che qualche risorsa rimanga indietro?

Il lavoro ibrido e il remote working assicurano notevoli vantaggi:

  • un maggiore equilibrio tra lavoro e vita personale,
  • un freno alla cosiddetta “migrazione forzata”,
  • un importante contenimento delle spese per carburante e il contenimento degli sprechi,
  • un aumento medio della produttività del 15% e una diminuzione dell’assenteismo pari a -20%.

Tuttavia, sono necessari sforzi condivisi, da parte dei manager e dei lavoratori, per far sì che queste modalità si adattino alle esigenze dei singoli. Diventa perciò indispensabile, in situazioni del genere, usare creatività e immaginazione. Iniziare a lavorare in queste condizioni oppure affrontare nuove sfide lavorative a distanza può essere molto complicato. È necessario che i profili più giovani siano seguiti in maniera approfondita, affiancati con costanza da manager in grado di colmare eventuali carenze. Il management e il team HR dovranno perciò investire maggiori risorse per coinvolgere i dipendenti. Scopriamo insieme come.

Suggerimenti utili per un maggiore coinvolgimento dei dipendenti

Il primo passo da compiere riguarda proprio la comunicazione: includere le persone nel piano di comunicazione aziendale, condividendo le notizie e offrendo la possibilità di porre domande o fornire feedback riduce ansia e incertezza. Dare accesso a percorsi formativi, inoltre, sostiene il benessere professionale e aiuta i dipendenti a sentirsi motivati. La cultura aziendale, poi, gioca un ruolo cruciale: una volta definita, può essere utile coinvolgere i lavoratori enfatizzando sia i valori condivisi che le occasioni di incontro da remoto, quali le pause caffè virtuali oppure iniziando le riunioni periodiche concentrando l’attenzione su uno dei valori fondanti. Un corretto utilizzo dei mezzi di comunicazione e dei tool condivisi, insieme a una conciliazione tra flessibilità oraria e momenti di incontro, incoraggeranno le conversazioni bidirezionali e aiuteranno le persone a sentirsi maggiormente connesse e vicine.

Per fare tutto ciò, sarà necessario dotarsi di strumenti ad hoc, come le soluzioni Agile, pensate per guidare la transizione digitale delle imprese e mettere al centro proprio il valore più importante: il capitale umano. Per saperne di più, contattaci e richiedi una demo.

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