Grazie al credito d’imposta e alla nuova Sabatini 2023, le imprese italiane saranno accompagnate nel processo di digitalizzazione e di sostenibilità ambientale con il chiaro obiettivo di migliorare il livello di competitività e l’efficienza produttiva.
Per capire meglio quale finanziamento può essere più adatto alla tua impresa, abbiamo stilato una mini-guida.
Nuova legge Sabatini 2023
La legge Sabatini 2023 riguarda i contributi in conto interessi su leasing o finanziamenti bancari per l’incentivo e la facilitazione dei processi di investimenti in materia di digitalizzazione, attraverso cioè l’acquisto o l’acquisizione di impianti, macchinari, attrezzature, hardware, software e prodotti digitali a uso produttivo. L’importo finanziabile va da 20.000 a 4 milioni di euro e viene concesso fino al 100% delle spese ammissibili. La sovvenzione offre così una riduzione degli interessi sui leasing o sui prestiti bancari, con una durata di 5 anni e un importo equivalente all’investimento stesso.
I tassi di interesse variano a seconda della tipologia di investimento:
- Per gli investimenti ordinari il contributo ministeriale per la riduzione degli interessi passivi si attesta al 2,75%;
- Per gli investimenti in tecnologie 4.0 e green, come per esempio le tecnologie digitali, il contributo ministeriale per la riduzione degli interessi passivi si attesta al 3,57% per una durata di 5 anni.
A queste, si aggiungono altre due opportunità:
- investimenti green con un contributo ministeriale pari al 3,575% alle PMI che decidono di investire in macchinari, impianti e attrezzature nuovi di fabbrica a basso impatto ambientale per migliorare l’ecosostenibilità dei prodotti e dei processi produttivi
- investimenti per il Sud con un contributo massimo del 5,5% per gli investimenti realizzati dalle PMI nelle regioni del Mezzogiorno
Credito d’imposta per investimenti 4.0
Sebbene si parli di “nuovo” credito d’imposta, in realtà queste modifiche hanno ridotto i benefici che erano disponibili per il 2022. Il credito d’imposta per i beni immateriali 4.0 è stato ridotto al 20% (fino a 1 milione di euro), ma rappresenta comunque un incentivo allettante per la digitalizzazione delle PMI.
Le nuove aliquote vengono applicate già dal 1° gennaio 2023, ma se gli investimenti erano stati prenotati entro il 31 dicembre 2022 e saranno consegnati entro il 30 novembre 2023 sarà comunque possibile usufruire delle aliquote in vigore nel 2022.
Possono beneficiare del credito d’imposta tutte le imprese ubicate sul territorio nazionale, che rispettino la normativa in materia di sicurezza e salute sul lavoro applicabile nei rispettivi settori e che adempiano agli obblighi di versamento dei contributi previdenziali e assistenziali per conto dei propri dipendenti.
Gli investimenti previsti riguardano:
- sistemi per l’assicurazione della qualità e della sostenibilità;
- dispositivi per l’interazione uomo e macchina e il miglioramento di ergonomia e sicurezza in ottica 4.0;
- beni strumentali il cui funzionamento venga gestito da sistemi computerizzati oppure controllato attraverso sensori e meccanismi di azionamento.
Agevolazioni fiscali specifiche per i territori
Oltre alle misure già citate, il Governo ha introdotto incentivi alla digitalizzazione che rispondono alle esigenze specifiche delle PMI nelle diverse regioni, quali crediti d’imposta, schemi e/o iniziative a carattere provinciale e regionale.
Tra questi, spiccano quelli pensati per la promozione del progresso della tecnologia nelle regioni del Sud Italia, con crediti d’imposta sui beni materiali e immateriali di tutte le soluzioni software.
I tassi di credito d’imposta variano in base alla regione e all’investimento; per esempio, per le regioni Basilicata, Molise, Puglia, Campania, Calabria, Sicilia e Sardegna:
- 45% per Piccole Imprese per investimenti fino a 3 Mln €/anno;
- 35% per Medie Imprese per investimenti fino a 10 Mln €/anno;
- 25% per Grandi Imprese per investimenti fino a 15 Mln €/anno.
Invece, per la regione Abruzzo:
- 30% per Piccole Imprese per investimenti fino a 3 Mln €/anno;
- 20% per Medie Imprese per investimenti fino a 10 Mln €/anno;
- 10% per Grandi Imprese per investimenti fino a 15 Mln €/anno.
Bandi Camerali, Regionali e MISE
Le PMI che soddisfano le condizioni possono usufruire, inoltre, di misure ad hoc e classificate in base alla localizzazione geografica e al settore di attività. I contributi sono disponibili a tassi agevolati o senza obbligo di rimborso, ma solo per un periodo limitato.
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