A rischio la trasformazione digitale in un’azienda su due

Gen 4, 2023 | Trasformazione digitale

Data science, implementazione e sviluppo delle soluzioni dell’Internet of Things e le operazioni legate all’uso di sistemi robotici sono le aree maggiormente critiche

Il concetto di trasformazione digitale e il paradigma stesso di Industria 4.0 come punto di incontro tra l’informatica e le operational technologies sono al centro del dibattito, pubblico e privato, ormai da anni.

Torna alla ribalta grazie a una ricerca condotta da 451 Research per Hitachi Vantara su un campione di oltre 600 professionisti provenienti da aziende con più di 500 dipendenti, attive a livello internazionale nel settore dell’energia, della manifattura, dei trasporti e dei servizi pubblici.

Dai risultati della ricerca emerge un grido d’allarme, lanciato proprio dagli esperti delle funzioni It e OT: a mettere a rischio la trasformazione digitale e l’innovazione in materia di data science e robotica sarà proprio la carenza di competenze in ambito IoT. A dimostrarlo, due indicatori specifici: se il 100% delle organizzazioni sta pianificando oppure già attuando processi di digitalizzazione per la propria filiera e/o i processi interni, il 50% ha dichiarato di non avere competenze sufficienti nelle aree chiave.

Quali sono, allora le carenze più critiche?

A preoccupare è, appunto, la carenza di competenze in data science intesa come capacità di analytics, machine learning e intelligenza artificiale, operazioni legate all’utilizzo dei sistemi robotici e implementazione e sviluppo di soluzioni dell’Internet of things. Poiché a mancare sono le skill necessarie, vengono meno i progetti di adozione di nuove tecnologie: in ambito IoT, per esempio, si registra un -37%.

Buone notizie, invece, emergono dalla convergenza It-Ot. In passato, questa veniva quasi vista alla stregua di un ostacolo alle iniziative di Industria 4.0 e trasformazione digitale. Oggi, invece, per il 95% degli intervistati, la collaborazione tra i due reparti è preziosa e necessaria, soprattutto per quanto riguarda la sicurezza.

Chi si occupa, in azienda, del percorso di transizione digitale ha svelato nuove priorità, solo in appartente contrasto e competizione tra loro: il driver principale della trasformazione è l’ottimizzazione dei processi di business e delle operation e, al tempo stesso, sono considerati importantissimi fattori quali la fidelizzazione dei dipendenti, la riduzione dei rischi e le pratiche relative ai cosiddetti requisiti ESG (Environmental, Social, Governance).

Il digitale potrà creare valore per l’economia, ma anche per la società e l’ambiente, ma molto dipenderà dalla velocità con cui specifici settori industriali sapranno preparare la propria forza lavoro per il 5G, l’Internet of Things, l’intelligenza artificiale, la cybersecurity e il cloud. Non può esserci trasformazione digitale, insomma, senza competenze.

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