Trasformazione aziendale, tra sostenibilità e gestione più snella

Set 2, 2021 | Trasformazione digitale

Per diventare o rimanere concorrenziali all’interno del mercato è necessario imparare a pianificare, gestire e governare i cambiamenti dell’organizzazione aziendale in maniera efficace, efficiente e veloce. Questa tendenza era presente già nel periodo pre-pandemico, ma negli ultimi mesi è diventata sempre più rilevante per via della necessità di accelerare i processi di digitalizzazione, di gestire le attività a distanza, di elaborare i dati in tempo reale e assicurare condizioni di sicurezza sul lavoro.

Secondo un’analisi realizzata da Bonfiglioli Consulting in collaborazione con il Politecnico di Milano per l’Osservatorio Assochange, circa un progetto di change management su tre in Italia non supera la metà degli obiettivi e solo l’8% riesce a centrarne l’80%. A partire da questi dati, si possono analizzare le problematiche del cambiamento e identificare quali step siano necessari per affrontare questa sfida.

È innanzitutto necessario pianificare la transizione aziendale in modo da agire contemporaneamente sulle persone, sui modelli organizzativi, sui processi, sulle tecnologie e sulla cultura aziendale stessa in modo da rendere la trasformazione più sostenibile. I progetti di cambiamento possono nascere sia da situazioni d’emergenza che da necessità individuali che diventano via via più evidenti. Per questo motivo, è necessario che maturi una maggiore consapevolezza in termini di comprensione e coinvolgimento, da consolidare sia attraverso l’assessment dei processi organizzativi che da una metodologia lean, utili per individuare lo status desiderato e gli step utili al suo raggiungimento.

La metodologia lean viene in aiuto anche nel secondo passaggio chiave della transizione, con il principio secondo cui è essenziale “pensare lentamente per agire poi in velocità”. Soppesare la gestione dei rischi, mappando tutti quelli connessi al cambiamento e al posizionamento degli stakeholder coinvolti, consente di comprendere se i soggetti dell’organizzazione abbiano compreso gli impegni presi, se siano in grado di mantenervi fede e se, soprattutto, siano adeguatamente motivati a raggiungere gli obiettivi.

Il terzo step riguarda la trasformazione vera e propria e può essere suddiviso in due fasi: l’organizzazione e l’azione. Quando parliamo di organizzazione facciamo riferimento alla progettazione e alla realizzazione di tutti i meccanismi di coordinamento e a tutti i processi correlati, affinché questi risultino efficienti, efficaci e coerenti tra di loro. È il management team a dare il via a questa fase, impegnandosi a coinvolgere i vari livelli dell’organizzazione creando così una partecipazione collettiva al raggiungimento dei nuovi obiettivi, definendo i processi operativi e le responsabilità dei soggetti. Durante la seconda fase vengono individuati in modalità lean i problemi e gli sprechi e le soluzioni da applicare per risolverli.

L’ultimo step riguarda la sostenibilità, da intendersi come processo di sviluppo delle competenze e mantenimento delle stesse. Il cambiamento, oggi, è possibile solo se è sostenibile e può essere raggiunto solo lavorando sulle persone e sul loro sviluppo.

Per rafforzare, perciò, la fiducia nei confronti del percorso di cambiamento possono essere utili un piano di formazione strutturato, meccanismi di rewarding specifici e verifiche diffuse sul corretto funzionamento dei modelli implementati. Finché non sarà necessario un nuovo cambiamento.

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